La siccità raggiunge il Veneto: anche Febbraio 2022 è stato poco piovoso

Come denunciato da Coldiretti ed altre associazioni di categoria, i livelli dei fiumi in Veneto si abbassano sempre più.
In queste ore le immagini del Fiume Adige in secca nel tratto a ridosso del centro storico di Verona, non sono da meno gli altri corsi d’acqua, Piave tra questi con enormi pietraie bianche in particolare nel tratto tra Ponte della Priula e il ponte tra Cimadolmo e Maserada.
La cronica mancanza di perturbazioni atlantiche in grado di rimpinguare le riserve idriche in montagna e in pianura stanno creando molta preoccupazione nella filiera agroalimentare.
L’Arpav non fa che confermare questa tendenza, infatti nel mese di febbraio le piogge sono state, come a gennaio, poco meno della metà rispetto alla media (-52%).

Dal 1994 sono stati 9 gli anni con un febbraio meno piovoso, il più recente è il 2020.
Ma è dall’inizio dell’autunno che la pioggia si fa desiderare. Nei cinque mesi dall’inizio dell’anno idrologico (1° ottobre) sono caduti sul Veneto mediamente 300 mm di precipitazione; la media del periodo 1994-2021 è di 451 mm.

Considerato il deficit pluviometrico già accumulato dall’inizio dell’anno idrologico (-151 mm), per riequilibrare il bilancio già nel mese di marzo sarebbero necessari, come dato medio sul Veneto, circa 218 mm ossia più di tre volte la precipitazione media di marzo
A livello di bacino idrografico, rispetto alla media mensile 1994-2021 si riscontrano ovunque condizioni di deficit pluviometrico, con scarti abbastanza diversificati: dal -71% sulla Pianura tra Livenza e Piave e sul Lemene si arriva al -35% sul Piave.
Febbraio 2022 poco piovoso: la situazione della risorsa idrica
Nella seconda metà di febbraio si sono registrate precipitazioni significative in Veneto solo il giorno 25, con piogge deboli o moderate essenzialmente sulle province di Treviso, Venezia e Padova, altrove apporti esigui o assenti.
Valore massimo di 11 mm a Gaiarine (TV), a Jesolo (VE) e a Campodarsego (PD).
Riserve nivali.
L’episodio nevoso più importante si registra a metà mese con 45-55 cm di neve fresca nel basso Agordino e nelle Prealpi a 1600 m, e apporti minori nelle Dolomiti settentrionali e nell’alto Agordino.
Rispetto alla media 2009-2021 il deficit di precipitazione nevosa nelle Dolomiti è del 30% (pari a circa 120 cm di neve fresca) e nelle Prealpi del 45% (pari a 110 cm di neve a 1600 m di quota).
Il 28 febbraio la copertura nevosa è di 1800 km2, con il 50% dei pendii innevati alla quota di 1550 m, e l’indice di spessore di neve al suolo è ancora nella norma sulle Dolomiti, appena sotto nelle Prealpi.
Le riserve idriche nivali sono ancora assai scarse e poco superiori ai valori di un mese fa.
Serbatoi.
In febbraio il volume complessivamente invasato nei principali serbatoi del Piave ha mostrato un andamento calante nella prima quindicina ed una sensibile crescita nella seconda parte fino a tornare ai valori di inizio mese e pari al 48% del volume massimo invasabile.
Falda.
Le scarse precipitazioni di febbraio accentuano la situazione di scarsità della risorsa idrica, più marcata nei settori dell’alta pianura tra Brenta e Piave ed in alcune zone della media e bassa pianura.
Portate.
I dati strumentali delle stazioni idrometriche indicano quasi dappertutto una portata media di febbraio inferiore alla media mensile storica.