L’arbitro in campo: la nuova regola è l’alimentazione, incontro all’AIA di Treviso per i 217

Anche nel mondo arbitrale si fa strada la consapevolezza di sfruttare al meglio “l’energia” introdotta nel corpo attraverso il cibo, prima del fischio d’inizio, per avere più prestazioni fisiche e mentali per dirigere bene la partita.
Alla recente riunione tecnica obbligatoria di fine stagione, numerosi arbitri hanno partecipato a un incontro che si è svolto presso la sede AIA di Treviso, di fondamentale importanza per la loro attività, consapevoli che sottovalutare questo aspetto potrebbe vanificare gli sforzi compiuti in altri ambiti e compromettere le prestazioni sul campo.
A fare “lezione” di dieta equilibrata è stato il dott. Maurizio d’Aquino, Primario dell’Unità Operativa di Medicina Generale del Presidio Ospedaliero Casa Di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier. “Grazie alla sua vasta esperienza e alle numerose pubblicazioni nel campo della nutrizione, il dott. D’Aquino è considerato una vera e propria autorità – ha affermato il Presidente della Sezione AIA di Treviso Calogero Castellino in apertura di serata- La nostra sezione trevigiana è composta da 217 associati, di cui circa 130 arbitri effettivi e di questi 15 sono donne. Sono molte le iniziative che organizziamo. Questa in particolare, è importante visto che si tratta di fornire indicazioni essenziali non solo per la prestazione fisica ma anche per garantire un corretto stile di vita per mantenersi in salute”
Il dott. D’Aquino ha illustrato i benefici apportati all’organismo da ciascun nutriente, invitando gli arbitri a mantenere una dieta equilibrata non solo per l’attività sportiva, ma anche per evitare disturbi causati da carenze nutrizionali.
E’ passato poi ad analizzare l’aspetto cruciale dell’alimentazione pre-gara, esaminando diversi scenari in base all’orario programmato per l’attività fisica. In particolare, ha dato due consigli fondamentali. “E’ indispensabile mettere nel nostro corpo la quantità di “benzina” necessaria per poter disputare i 90 minuti della partita – ha detto il dottor D’Aquino- Ma bisogna farlo nei momenti opportuni. E’ necessario consumare il pasto circa 2-3 ore prima dell’inizio dell’attività fisica per permettere al corpo di digerirlo adeguatamente, e prediligere amidi e carboidrati complessi come pasta, riso, fette biscottate o biscotti secchi, che sono facilmente digeribili e forniscono energia a lungo termine. Fra il momento in cui si è finito il pasto e l’inizio della gara si potrà ancora mangiare un pezzettino di crostata e sorseggiare una bevanda con del miele” ha ribadito l’esperto nutrizionista.
Attenzione al cibo pre-partita ma anche a quello di cui ha bisogno il corpo dell’arbitro e dello sportivo dopo il fischio di time out.
“C’è la necessità di reintegrare tutto quello che si è perso. Quindi attenzione a rimettere dentro acqua ed elettroliti per poter integrare le perdite legate al sudore nel corso della partita ma si dovranno reintegrare anche le 600 calorie che sono figlie del deposito a livello epatico e a livello muscolare”.
In questo caso il dottor D’Aquino consiglia di mangiare ancora dei carboidrati mentre se la stagione è quella invernale un passato di verdura che può portare al reintegro dell’acqua, aggiungendo del formaggio che fornisca una quantità di proteine necessarie al recupero dello sforzo fisico.
L’incontro è stato apprezzato da tutti i partecipanti che hanno avuto modo di porre delle domande ed avere dei consigli basati su casi concreti o specifiche esigenze alimentari legate alla loro routine quotidiana.
Durante la serata è stato premiato anche il giovane arbitro Davide Carniato per aver fatto, nel mese di marzo, il maggior numero di presenze al polo.