Pordenone

Razzie nelle abitazioni: arrestato in Spagna albanese fuggito alla cattura della polizia di Pordenone

Le volanti della Questura di Pordenone, la notte dello scorso 2 dicembre, avevano intercettato una Giulietta in fuga dopo una segnalazione di furto avvenuto in via San Donà di Piave. L’auto dei fuggitivi si è dovuta fermare perché imboccando un senso unico era andata a finire contro due vetture.
Dall’Alfa Romeo scesero 5 malviventi che cercarono di sottrarsi alla cattura, 4 ci riuscirono e uno finì tra le mani degli agenti, successivamente identificato in G.S. nato in Albania.

La successiva indagine ha permesso di individuare l’esistenza di una vera e propria banda composta, oltre che da G.S., da altri 4 cittadini albanesi, tutti specializzati in furti in appartamento identificati in B.Z. 30 anni, il 30enne V.T., il 26enne P.S., il 25enne M.D., tutti gravati da precedenti penali.

Le indagini hanno altresì appurato come i 5 evitassero i voli diretti Albania-Italia quando dovevano compiere razzie, ma preferivano fare scalo in Spagna e Ungheria e poi muoversi liberamente per raggiungere il Nord Italia. Inoltre erano molto scaltri per non essere rintracciati, usavano Sim telefoniche intestate a prestanome o persone inesistenti.
Gli agenti della Mobile di Pordenone hanno poi scoperto come alcuni dei componenti del gruppo avevano recentemente cambiato il cognome e richiesto un nuovo passaporto albanese, ed erano soliti utilizzare diversi alias o fornire diverse generalità.

Dall’analisi poi di un cellulare sequestrato è emerso come il gruppo fosse solito frequentare anche la Spagna, ed in particolare la città di Barcellona dove non si esclude possano aver commesso altri furti.
L’attenzione degli investigatori è caduta su B.Z. 30enne albanese componente della banda che aveva la moglie con figli minori a Monza. La mattina dello scorso mercoledì la donna si è mossa dalla propria abitazione per raggiungere l’aeroporto di Malpensa. Gli accertamenti effettuati unitamente alla polizia di frontiera consentivano di verificare proprio come la donna avesse prenotato un volo per Barcellona. Pertanto intuendo che la donna stesse raggiungendo la città catalana per incontrare il marito, è stata richiesta la collaborazione della polizia spagnola che, dopo aver localizzato la donna all’aeroporto di Barcellona, ne monitorava gli spostamenti fino alla località marittima di Camarruga dove ad attendere la donna c’era il marito che veniva prontamente bloccato e tratto in arresto.

Il Gip del Tribunale di Pordenone, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di rapina, furto aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, a carico di B.Z. mentre sono tutt’ora in corso ulteriori investigazioni al fine di raccogliere ulteriori elementi nei confronti degli altri tre appartenenti al sodalizio criminale, che al momento risultano soltanto essere stati deferiti in stato di libertà.

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