Reddito di Cittadinanza non dovuto/Dalla moglie che si “dimentica” il marito in carcere a quella che scorda il lavoro del coniuge
Nel perdurante periodo emergenziale, prosegue senza sosta da parte dei Finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza, in sinergia e collaborazione con l’INPS, con l’Amministrazione Provinciale e con alcune Amministrazioni Comunali, anche sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica, l’azione di contrasto al fenomeno dell’illegalità economico-finanziaria nel comparto delle prestazioni sociali erogate a sostegno delle fasce deboli della collettività, affinché sia assicurato appieno il corretto impiego delle risorse destinate alle fasce più bisognose.
Nuove sorprese, non le prime, dai controlli sul reddito di Cittadinanza.
Dall’inizio dell’anno, la Guardia di Finanza di Vicenza nel corso di decine e decine di controlli, ha individuato 21 casi di illecita percezione dell’aiuto in questione, con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 19 beneficiari accusati di aver dichiarato il falso o effettuato omissioni nella dichiarazione sostitutiva unica.
Tanto che le Fiamme Gialle hanno proposto all’I.N.P.S. il blocco delle erogazioni ed il recupero delle somme già elargite, per un totale di circa 205 mila euro.
Gli accertamenti hanno interessato quasi tutta la provincia, in particolare, il Capoluogo e i comuni di Bassano del Grappa, Arzignano, Montecchio Maggiore, Marostica, Rosà, Breganze, Romano d’Ezzellino, Cornedo Vicentino, Villaverla, Zugliano.
Per 12 soggetti beneficiari di Rdc è stata accertata la dichiarazione di falso in merito allo stato di residenza.
In un caso, un cittadino del Mali, già anagraficamente residente a Villaverla, al momento della presentazione della richiesta è risultato non risiedere da almeno dieci anni in Italia come prescritto dalla legge, oltre che anagraficamente irreperibile dall’agosto del 2020.
Le Fiamme Gialle di Thiene hanno invece segnalato una cittadina di origini brasiliane già residente a Breganze, ma cancellata dalle liste anagrafiche del comune dal maggio 2019 per irreperibilità.
I Finanzieri del Gruppo Bassano del Grappa hanno accertato ben 8 violazioni commesse da altrettanti soggetti.
In particolare, 5 a Bassano del Grappa (una di origini albanesi, uno del Mali, due di origini brasiliane e una originaria della Repubblica Dominicana), che avevano presentato documenti attestanti cose non vere e con omissione di informazioni dovute.
Tre soggetti – dei quali 2 residenti a Marostica (uno originario della provincia di Bolzano e uno del Camerun) e un residente a Rosà,ma originario del Ghana hanno indebitamente percepito contributi di Rdc per decine di migliaia di euro.
Tutti gli 8 indebiti percettori sono stati denunciati alla Procura berica.
I Finanzieri della Compagnia di Arzignano, nel corso di 2 distinti controlli, hanno invece appurato che una beneficiaria di origini rumene, ma residente a Cornedo Vicentino, aveva dichiarato il falso in merito al requisito di residenza in Italia da almeno 10 anni, arrivando così a ricevere indebitamente migliaia di euro tra gennaio e dicembre 2021.
I militari hanno anche segnalato all’A.G. una cittadina nigeriana residente ad Arzignano risultata aver dichiarato di risiedere in Italia da almeno 10 anni, circostanza risultata falsa.
I Finanzieri bassanesi hanno segnalato un marocchino residente a Bassano del Grappa aveva inserito nella domanda una tipologia di permesso di soggiorno diverso da quello in suo possesso.
Sempre a Bassano del Grappa, denunciato un residente a Marostica che si era dimenticato di dichiarare l’acquisto da parte del figlio – in carico al suo nucleo familiare – di una moto Kawasaki Z650.
A Romano d’Ezzellino i Finanzieri bassanesi hanno altresì denunciato una donna che si era scordata il lavoro del coniuge, percependo così circa 33 mila euro dal 2019 al 2021.
A Vicenza, ad essere stata segnalata all’Autorità calabra è stata una donna che aveva omesso di dichiarare che il marito si trovava in carcere, intascando così oltre 11 mila euro.
Le Fiamme Gialle della Compagnia di Arzignano controllando i residenti nel locale insediamento nomadi, hanno eseguito due decreti di sequestro preventivo delle somme
percepite indebitamente, 26.922,06 euro – nonché della card attraverso la quale veniva erogato il contributo – a carico di due persone controllate.