Ripetitori 5G/11 Sindaci della Marca mettono un freno ad “antenna selvaggia”
Sono i primi in Veneto e tra i primi a livello nazionale ad aver creato un regolamento che disciplina la posa di stazioni radio sul proprio territorio, individuando i siti sensibili non idonei all’installazione e quelli invece idonei: si tratta di 10 Comuni trevigiani (Pederobba, Cornuda, Cavaso del Tomba, Possagno, Monfumo, Castelcucco, Segusino, Maser, Giavera del Montello e Cappella Maggiore) e di un Comune della provincia di Belluno: Alano di Piave.
In quei territori, appunto oltre 12 mesi fa, le amministrazioni hanno potuto fare una delibera che bloccasse le nuove installazioni da parte dei gestori di telefonia in attesa dello strumento regolatorio.
Il decreto semplificazioni di luglio 2021 ha ulteriormente favorito i gestori telefonici stabilendo che possano installare le antenne dove vogliono e che, avuto il parere di Arpa e Sovrintendenza, è sufficiente una dichiarazione al Comune per procedere con la posa.
I Comuni sentivano dunque la necessità di uno strumento immediato per gestire un fenomeno che rischiava di andare fuori controllo.
Il percorso intrapreso dagli 11 Comuni, supportato dall’Associazione Comuni della Marca Trevigiana e, sul fronte operativo, da Leganet, è stato all’insegna della partecipazione di tutti gli stake holder: sono stati coinvolti le minoranze, i cittadini, i gestori, i tecnici comunali. E il risultato è di grande rispetto.
Il Piano Antenne è lo strumento che i Comuni possono adottare per evitare, nel proprio paese o città, la proliferazione selvaggia delle antenne per la telefonia 4G e 5G.
Le antenne vengono dirottati su patrimoni degli enti locali e non ai privati. Di conseguenza le risorse vengono convogliate nella casse locali.
«Il nostro obiettivo non era quello di fare la guerra ai gestori di telefonia: tutti utilizziamo i telefonini e internet – spiega Mariarosa Barazza, presidente dell’Associazione Comuni della Marca Trevigiana -. Le antenne di nuova generazione sono un’infrastrutturazione necessaria a cui è legato lo sviluppo futuro dei nostri territori. Per noi era fondamentale riuscire a dare certezza a tutti gli attori in gioco: i cittadini, sensibili al tema della salute, i gestori a cui lo Stato ha affidato il compito di creare questa rete di infrastrutture essenziali e che devono garantire una copertura ottimale, gli amministratori locali, interessati sia a proteggere i cittadini che il proprio territorio sotto il profilo paesaggistico».
I Piani Antenne degli 11 Comune, ora in fase di adozione da parte dei singoli Consigli comunali, puntano ad orientare le nuove installazioni prima di tutto, qualora sia possibile, sui pali già esistenti (qualora le emissioni non superino i parametri di legge), e, in seconda battuta, su aree di proprietà comunale per far sì che i (pur magrissimi) canoni finiscano nelle casse comunali.