Stagione rovente sul fronte assistenza sanitaria lungo il litorale. Media 130 accessi al dì a Jesolo, 200 a San Donà. La maggioranza sono codici bianchi
Gran lavoro per il personale dell’Ulss4 per garantire l’assistenza medico-sanitaria a turisti, pendolari, lavoratori stagionali e residenti nel tratto di litorale di competenza che con le località di Bibione, Caorle, Eraclea, Jesolo e Cavallino Treporti, ospita in questo periodo milioni di presenze turistiche.
L’aumento delle attività è iniziato a giugno ed è proseguito sino a raggiungere l’apice in questi giorni, con una media di 130 accessi giornalieri al pronto soccorso di Jesolo, 70 al punto di primo intervento di Bibione, 40 nei punti di primo intervento di Caorle e Cavallino ed oltre 200 accessi giornalieri ai pronto soccorso di San Donà di Piave e di Portogruaro che gestiscono anche i casi più complessi in arrivo dal litorale.
Oltre all’enorme affluenza spicca tuttavia il dato che supera il 50% degli accessi ai pronto soccorso codificati con il codice bianco, ossia casi che non necessitano del servizio di urgenza ed emergenza.
Questa è la nota dolente dell’attività a cui sta facendo fronte il personale, osserva il direttore generale Mauro Filippi.
Chi non ha problemi gravi di salute deve rivolgersi ai medici della medicina turistica, alla guardia medica, al medico di medicina generale nel caso dei residenti.
L’ingente flusso di persone che necessitano di cure a bassa intensità, differibili, determinano spesso il sovraffollamento dei punti di primo intervento del litorale ma anche dei pronto soccorso di San Donà e di Portogruaro, ne consegue spesso un allungamento dei tempi d’attesa per l’utenza ed un carico di stress importante per il personale sanitario.