Treviso

Strage di Gorgo al Monticano: pochi 3 anni, il Gip condanna uno degli imputati a 4 anni e 8 mesi e rigetta il patteggiamento dell’altro

Troppo pochi tre anni per le gravissime e tragiche violazioni commesse costate due giovani vite.
Si è svolta quest’oggi, giovedì 13 marzo 2025, in Tribunale a Treviso la prosecuzione decisiva dell’udienza preliminare del processo a carico di Mikele Tatani e Gezim Qerosi, i due giovani accusati di aver causato, in concorso, il terribile incidente stradale della notte del 4 marzo 2023 in via Sant’Antonino, a Gorgo al Monticano, in seguito al quale hanno perso la vita Barbara Brotto, di Rustignè di Oderzo, di soli 17 anni, ed Eralda Spahillari, di 19, di Negrisia di Ponte Di Piave, e un altro ragazzo, Daniel Castelli, all’epoca 18enne, di Motta di Livenza, è rimasto gravemente ferito riportando lesioni pesanti e permanenti.

Più precisamente, i due automobilisti, entrambi di origini albanesi, dovevano rispondere de reato di omicidio stradale aggravato dall’essere stato commesso ai danni di più persone, e arrecando anche traumi gravissimi a un’ulteriore vittima, e dalla violazione di fondamentali norme del Codice della Strada (eccesso di velocità oltre i 50 km/h e sorpasso vietato).

Nella precedente udienza del 5 dicembre 2024 i due imputati, tramite i rispettivi legali, avevano adottato scelte processuali diverse chiedendo Qerosi il rito abbreviato, Tatani il patteggiamento, e oggi il Gip, Piera De Stefani, doveva esprimersi sulle loro istanze e pronunciare le rispettive sentenze. E non ha fatto sconti. All’esito della camera di consiglio il giudice, a fronte di una richiesta di condanna a tre anni da parte del Pubblico Ministero, ha inflitto a Qerosi la pena di quattro anni e otto mesi di reclusione, ben oltre il termine entro cui vengono ammessi la sospensione condizionale e l’affidamento ai servizi sociali, comminandogli pure la sanzione accessoria della revoca della patente di guida.
Analogamente, il Gip ha ritenuto di entità troppo esigua il patteggiamento, sempre a tre anni di reclusione, proposto da Tatani, rinviandolo nell’udienza del 15 aprile, per la riformulazione della proposta o, nel caso intenda affrontarlo, per il processo.

Anche sulla scorta dalla perizia cinematica, a Tatani, 21 anni, residente a Pravisdomini, nel Pordenonese, fidanzato di Eralda, il conducente della potente Bmw 420 Grand Coupè dove le due vittime e Castelli erano trasportati, schiantatasi contro un platano, è stato imputato di avere perso il controllo della vettura nel corso di un sorpasso che non avrebbe potuto compiere, in un tratto a linea continua, e a una velocità stimata in almeno 120 km/h, contro il limite di 50, ma per evitare, peraltro invano (le due vetture si sono urtate) l’impatto con la Polo, con altri ragazzi a bordo, guidata dall’amico e connazionale Qerosi, 20 anni, di Annone Veneto, che lo precedeva e a cui si ascrive la colpa di aver a sua volta intrapreso la manovra di superamento di una terza auto, vietata, mentre era in atto anche quella di Tatani: peraltro, Qerosi si era allontanato dal luogo del sinistro e solo in un secondo tempo era stato chiarito il ruolo avuto anche dalla sua Polo nella tragedia.

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