Treviso

Arrestati 3 predoni sorpresi con mezza tonnellata di rame sottratta ad azienda di Istrana

Ai Carabinieri di Istrana era giunta segnalazione che alcuni estranei si erano introdotti in un capannone di via Brigata Marche (laterale Regionale Postumia), immobile presente in area molto vasta contornata da fitta vegetazione e recintata.

Un sopralluogo, ha consentito di ritrovare numerosissime guaine di cablaggio elettrico sparse a terra. Perlustrando l’area i militari hanno rinvenuto diversi punti di raccolta con guaine tagliate e hanno rinvenuto diversi sacchi accantonati nelle parti più nascoste del capannone, pieni zeppi di cablaggi elettrici, presumibilmente pronti per essere caricati. I cavi erano stati cannibalizzati dai diversi macchinari industriali in disuso e sradicati tutti gli impianti elettrici.
All’interno del capannone sono stati rinvenute anche tracce di pneumatici di un mezzo pesante.

Era chiaro che i malfattori dovevano tornare a recuperare il lavoro svolto, i Carabinieri hanno perciò predisposto un servizio di sorveglianza.
Sabato sera, dalla Regionale Postumia, un furgone con tre soggetti a bordo si è immesso in via Lazzaretto e subito dopo è entrato nella stradina che conduce al capannone.

Gli individui parcheggiato il mezzo in mezzo alla fitta vegetazione, si sono introdotti all’interno del capannone.
Dopo circa tre ore un soggetto è andato a prendere il furgone per portarlo all’interno del capannone.
A quel punto i tre soggetti hanno iniziato a caricare il mezzo con i numerosi sacchi accatastati. Una volta terminato il carico, i tre hanno si sono diretti verso l’uscita. Appena attraversato il cancello i Carabinieri sono intervenuti a fermare i soggetti. L’autista è stato subito bloccato, mentre gli altri due si sono dati alla fuga ima sono stati fermati a circa 1 km.

Tutti identificati: un 39enne di origini slovene, autista del mezzo e ritenuto la “mente“ del terzetto, un 31enne ed un 40enne croati, tutti legati da parentela.
I 16 sacchi in juta contenevano oltre 1.400 kg di fili di rame, pari a 12 mila euro di valore.
Gli arresti, sono stati convalidati: resta in carcere il 39enne, disposto dal giudice l’obbligo di dimora, per i due complici.

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