Veneto

Gran lavoro per Soccorso Alpino ed Elisoccorso. Numerosi gli interventi nelle ultime ore

Sabato attorno alle 18.30 la Centrale del 118 ha attivato il Soccorso alpino di Padova, per un escursionista che si era fatto male, mentre in compagnia stava scendendo dal Monte Arrigon lungo una ripida stradina bianca. D.R., 52 anni, di Grisignano di Zocco, era caduto a terra riportando la sospetta frattura di un femore. L’uomo, che si trovava in località Terre Bianche, è stato raggiunto da sette soccorritori tra i quali un’infermiera, che gli hanno prestato le prime cure, stabilizzandolo e caricandolo in barella, per poi sollevarlo una decina di metri con le corde per contrappeso e trasportarlo 150 metri fino alla strada, dove attendeva l’ambulanza partita in direzione di Abano Terme.

Sabato a partire dalle 19 si sono susseguite tre emergenze sulle montagne bellunesi.
A seguito della segnalazione del gestore del Rifugio Tissi, componente del Soccorso alpino di Alleghe, per una cordata in difficoltà sulla nord ovest del Civetta – dove stavano scalando la Via Kein Rest Von Sehnsucht – l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato al Rifugio, dove è sbarcato il personale sanitario e dove il gestore stesso ha mostrato all’equipaggio il punto in cui si trovavano il 39enne di Cortina d’Ampezzo e il 25enne di Borca di Cadore, fermi all’altezza della Cengia del Miracolo, cento metri sotto la cima di Punta Tissi. Uno dei due alpinisti era infatti sfinito dalla stanchezza e non più in grado di progredire.
Avvicinatisi alla parete, con un verricello di 50 metri il tecnico di elisoccorso ha recuperato uno alla volta i due rocciatori, accompagnati poi al Passo Staulanza.

Sul Cristallo era invece scattato l’allarme per una coppia che aveva sbagliato la discesa da Forcella Verde verso Ospitale, ritrovandosi bloccata senza potersi più muovere.
Mentre la Centrale operativa risaliva alle coordinate del punto in cui si trovavano i due assieme ad un cagnolino, una squadra del Soccorso alpino della Guardia di finanza partiva per capire se fosse possibile raggiungerli velocemente dal basso.
Una volta geolocalizzati, è però risultata evidente la complessità di un eventuale recupero a piedi, poiché T.M., 50 anni, di San Vito di Cadore lui, e R.C., 48 anni, di Trieste, lei, si trovavano fermi in un ripido canale di rocce friabili.
Dopo aver imbarcato un tecnico del Soccorso alpino di Cortina per guidare il pilota sul luogo, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore ha calato con il verricello il tecnico di elisoccorso che ha fatto entrare il cagnolino nel proprio zaino per poi provvedere al recupero dell’uomo prima e della donna poi.

Infine l’eliambulanza di Trento è intervenuta a Malga Ombretta, Rocca Pietore, per un escursionista che aveva manifestato un malessere. E.F., 73 anni, di Vicenza, è stato quindi accompagnato all’ospedale per gli accertamenti del caso.

Ieri sera verso le 21, su richiesta dei Carabinieri che avevano ricevuto la chiamata, il 118 ha attivato il Soccorso alpino di Schio, per due alpinisti in difficoltà sul Sojo d’Uderle, Monte Pasubio.
I due 28enni, uno residente a Padova l’altro a Teolo, dopo aver scalato la Via Carlesso ed essere arrivati in cima verso le 17.30, avevano a lungo cercato la traccia d’ingresso per rientrare – un sentiero molto poco visibile tra rocce e mughi – ma, ormai buio e sprovvisti di torce, avevano chiesto aiuto.
I soccorritori sono risalito per il sentiero attrezzato del Voro d’Uderle, portando con loro ristori, dato che sicuramente i ragazzi dovevano essere affamati e assetati, e in un paio di ore li hanno individuati e raggiunti, a una quarantina di metri di distanza dall’imbocco del sentiero.
L’intervento si è concluso all’una e mezza di notte.

quest’oggi, alle 13 circa l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato sul Lagazuoi a Cortina d’Ampezzo, dove, 100 metri sotto l’arrivo della funivia, un’escursionista di Brunico (BZ), D.H., 58 anni, aveva riportato un probabile trauma alla caviglia.
La donna, che si trovava assieme ad un’amica, ed era assistita da un passante, è stata stabilizzata e recuperata dal tecnico di elisoccorso con un verricello, per essere poi accompagnata all’ospedale di Brunico.

Successivamente l’eliambulanza è stata inviata all’uscita della Ferrata Strobel alla Punta Fiames, sul Pomagagnon, per un escursionista che era caduto ferendosi a una gamba. A.M., 41 anni, di Vicenza, che aveva ricevuto le prime cure da un infermiere sul posto, è stato verricellato a bordo dal tecnico di elisoccorso e trasportato all’ospedale.

Questa mattina verso le 10.40, l’elicottero di Treviso emergenza è intervenuto lungo il sentiero numero 156 vicino alla Croce dei Lebi, dove un escursionista 42enne era scivolato, ruzzolando qualche metro e riportando un sospetto trauma alla caviglia. Sbarcati in hovering in cresta nelle vicinanze, equipe medica e tecnico di elisoccorso hanno prestato le prime cure all’uomo, che era in compagnia, per poi issarlo a bordo con un verricello di una decina di metri e trasportarlo all’ospedale di Montebelluna.

Poco prima delle 14 la Centrale del Suem ha allertato il Soccorso alpino dell’Alpago, per un’escursionista che si era fatta male nella zona delle Casere Palantina. E.P., 49 anni, di Alano di Piave (BL), accompagnatrice di una comitiva, era infatti scivolata su una pietra liscia, riportando una sospetta frattura alla caviglia. Sei soccorritori, tra i quali l’infermiere di Stazione, si sono avvicinati il più possibile con i mezzi per poi proseguire a piedi. Una volta dall’infortunata, le hanno immobilizzato la gamba e, dopo averla imbarellata, la hanno trasportata al fuoristrada e da lì al rendez vous a Pian Grand con l’ambulanza dell’Eva Alpago, che ha accompagnato la donna all’ospedale di Belluno.

Alle 17.30 circa l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato al Rifugio 7° Alpini, per un giovane escursionista che, messo male un piede, aveva riportato un sospetto trauma alla caviglia e non era più in grado di rientrare camminando per il forte dolore. Atterrati in piazzola, equipe medica e tecnico di elisoccorso hanno prestato le prime cure al sedicenne di Alpago (BL), che si trovava assieme al padre, per poi imbarcarlo e trasportarlo al l’ospedale di Belluno.

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