Venezia

Lavoro sommerso a Venezia: 52 lavoratori in “nero” scoperti in centro storico

Continua senza sosta l’azione della Guardia di Finanza di Venezia a contrasto del “lavoro sommerso”, con particolare attenzione al centro storico lagunare.

Dall’inizio del 2024, sono 28 i lavoratori totalmente “in nero” (soggetti impiegati senza alcun contratto di lavoro e senza alcuna comunicazione ai centri d’impiego) e 24 impiegati “irregolarmente” (personale inquadrato, contrattualmente, con qualifiche o orari diversi da quelli realmente praticati), i cui datori di lavori potevano, in tal modo, ad ottenere ingenti risparmi ai fini retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali.

Nell’ultima settimana, ad esempio, i finanzieri hanno sorpreso ben 16 lavoratori, parti di essi totalmente in nero, intenti a lavorare presso una struttura adibita a sala da ballo, in zona Arsenale, e presso un emporio in zona Cannaregio.

Complessivamente, sono 19 i datori di lavoro – relativi, per lo più, ad attività dell’indotto turistico, quali ristoranti, bar, sale da ballo, empori e negozi di souvenir – a cui sono stati contestate sanzioni amministrative per l’impiego di manodopera “in nero” e/o irregolare, con importi da un minimo di 1.950 euro e un massimo di 11.700 euro per ogni lavoratore irregolare individuato.

In particolare, per 4 attività (empori, negozi di chincaglieria e ristoranti), per le quali le Fiamme gialle hanno rilevato la presenza di “lavoratori in nero”, è scattata anche la sospensione immediata dell’esercizio. Per evitare la sospensione, i datori di lavoro, hanno regolarizzato la posizione dei lavoratori assunti in “nero” (italiani, cinesi e bengalesi) pagando una ulteriore sanzione di 2.500 euro.

Complessivamente, dall’inizio dell’anno, in tutta la provincia di Venezia, sono stati 101 i lavoratori “in nero” e 86 gli irregolari scoperti dalle Fiamme gialle mentre 59 i datori di lavoro verbalizzati.

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