Treviso/per 10 anni hanno gestito un emporio senza pagare tasse: denunciati 4 imprenditori cinesi

La Guardia di Finanza di Treviso riesce finalmente a mettere un freno al sistema adottato da imprenditori cinesi, abili a cedere attività con il sistema “Apri e Chiudi” per evitare di pagare le tasse. Questa volta l’attenzione delle Fiamme Gialle di Treviso, è caduta su un emporio gestito per oltre 10 anni da imprese che, dopo essere divenute insolventi con l’Amministrazione Finanziaria, hanno sistematicamente trasferito personale, attrezzature e magazzino nella successiva impresa costituita ad hoc, che ha continuato a operare sempre nello stesso luogo, con gli stessi clienti e fornitori, cambiando solo il nome e la partita IVA, senza il peso dei debiti tributari.
Sono stati perciò denunciati , per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, omessa dichiarazione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, i quattro amministratori cinesi che si sono succeduti dal 2012. L’emporio, specializzato nella vendita di articoli casalinghi e altri prodotti non alimentari, aveva un fatturato annuo di circa 1,5 milioni di euro e 15 dipendenti.
Il G.I.P. del Tribunale di Treviso, alla luce dei gravi indizi, ha disposto il sequestro preventivo per circa 300 mila euro, pari alle imposte evase, in esecuzione del quale i finanzieri del Gruppo di Treviso hanno bloccato disponibilità finanziarie, due immobili in provincia di Venezia, due autovetture (una Bmw e una Volkswagen) e una partecipazione societaria in un’impresa con sede nel veronese.
Le indagini sono state avviate a seguito di una verifica fiscale nei confronti di una società che aveva gestito l’emporio e, prima di essere avviata alla liquidazione nel 2020, quando ormai aveva accumulato debiti tributari per 430 mila euro, aveva ceduto il ramo d’azienda a un nuovo soggetto giuridico che, di fatto, era subentrato nella conduzione del negozio. Da qui, gli approfondimenti a ritroso.